Maria Organtini

Compagni di viaggio

Noi siamo nel tempo
immagine riflessa
dell’anima
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È sempre così
un principio
che scuote
ti affascina.
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Corre voce che
il mondo sia
gambero rosa
in attesa
di un foglia
di lattuga.
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Le righe di
un quaderno
accendono
sospiri.
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Nel fondo
di una bottiglia
navigo solitario
su un petalo
di margherita
solitario.
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Corro, cantando

Ogni momento della giornata
ti ossrvo e mi domando:
che hai?
Su di me il calore del tuo sguardo
nell’aria aleggia il tuo profumo.
Che hai di diverso dagli altri?

Finestra, tavolo
accordo di piano
e fogli bianchi
compagni di viaggio.
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Si sono nascosti
tutti dentro
la scatola vuota
dei biscotti.
Perché?
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Era sempre al mattino
che passava sotto
la finestra e lo
sguardo alzato
mostrava le pupille
azzurre.
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Tu mi somigliavi
infreddolito
con il desiderio
del sole
cucito sotto
la pelle.
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L’immensità dell’alba
attonita al rintocco
della campana festosa
salutava il giorno
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Ora la quiete
mi appartiene
la sera è dolce.
Perdonami l’esilio.
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Esplose nel volo
frantumato delle stelle
l’anima pellegrina.

I cieli sono ingombri
di nubi gravide
di pioggia e sento
freddo sgomento
insoddisfatta
dalle previsioni
sui giorni che
verranno senza
il contatto.
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Il mio destino:
camminare al tuo fianco
in una giornata di vento
stretta al tuo braccio.
Un bacio furtivo sui capelli
una risata spontanea
e una sigaretta
dal sapore dolce.
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Il leone, l'aquila
la tigre sonnacchiosa
l'asfalto e le case
di cemento che stridono
un inserimento difficile
in città diverse dove
esiste il colore della pelle.
Diffìcile distinguere
gli uomini.


Nota stonata

Ho cercato una nota
stasera.
L’ho trvata abbandonata
su un giradischi
che girava, frusciando.
Hai tentato di ascoltare
ma non sentivi nulla.
L’ho raccolta e scaldata
fra le mani.